— Palmerino
Via Piave, 13
Sandrigo (VI)
Palmerino
Turno di chiusura: mercoledì; martedì sera; in luglio e agosto sabato e domenica
Ferie: mai
La ricetta tradizionale del baccalà alla vicentina è certificata e custodita dalla Venerabile Confraternita, della quale il cuoco di Palmerino è autorevole componente. Antonio Chemello, assieme al figlio Marco (e naturalmente alla nonna Iole), prosegue la tradizione di famiglia grazie a conoscenze e tecnica, ma con un ingrediente in più: la passione.

Non si devono avere dubbi: qui siamo in uno dei templi riconosciuti del baccalà alla vicentina. Lo prova quella scultura in legno, quasi vivente, lunga quattro metri che accoglie all’ingresso del ristorante, quasi fosse una divinità assai laica che indica la strada ai ‘fedeli’ gourmet. È una maxi-rappresentazione del merluzzo norvegese (quello delle sole isole Lofoten) scoperto a essiccare al vento nel 1432 dal capitano della Serenissima Pietro Querini dopo un naufragio. C’è una spiegazione al monumentale tributo: sono ‘appena’ settant’anni che questa insegna prepara i piatti della tradizione locale che, oramai, hanno eletto Sandrigo loro indiscussa capitale. # La ricetta tradizionale del baccalà alla vicentina è certificata e custodita dalla Venerabile Confraternita, della quale il cuoco di Palmerino è autorevole componente. Antonio Chemello, assieme al figlio Marco (e naturalmente alla nonna Iole), prosegue la tradizione di famiglia grazie a conoscenze e tecnica, ma con un ingrediente in più: la passione. Ed è proprio questa a portarlo ogni anno nell’isola oltre il circolo polare artico a selezionare personalmente gli stoccafissi che finiscono nei suoi piatti, magari nella sontuosa degustazione parallela di baccalà, merluzzo e stoccafisso. # Non mancano, per gli ‘eretici’ alcune pietanze a base di carne. Buona selezione di vini. Il menu di baccalà «il viaggio di Pietro Querini» è offerto a 35 euro, mentre alla carta se ne spendono circa 45.