Via Colderuga, 24
Longare (VI)
Lui, Enzo Giannello (che già una trentina d’anni orsono, enfant prodige e discepolo di Gianfranco Vissani, scuoteva la sonnolenta cucina vicentina con le sue – moderate – provocazioni), è stato il protagonista, insieme alla sua famiglia, di un pezzo di storia della ristorazione veneta, grazie alle varie insegne che ha aperto, molte delle quali ancora vive e vegete. # Una di queste è Locanda Penaceto, in pianura, alle porte di Vicenza, ultima nata con l’intento di approfondire ricerca e tecnica e per accogliere una clientela affezionata alla tradizione ma sempre attenta al mondo che cambia. Ora, raggiunta la piena maturità, Penacio (questo il soprannome di Enzo Gianello), continua a rimanere un riferimento sicuro per la cucina di tradizione: sempre fedele alla stagionalità, ai buoni prodotti del territorio e allo spiedo. Si può cominciare da «Uova & Asparagi come piace a Enzo» piuttosto che dalla buona Sopressa di Valli del Pasubio, accompagnata da giardiniera della casa. La pasta di acqua e farina spadellata al broccolo fiolaro di Creazzo (una delle sue creazioni più golose) rimane imperdibile, ma gli spaghetti con cozze sgusciate e bottarga di muggine lo sono altrettanto, e rivelano il suo amore per il mare. Per dare poi spazio all’immancabile baccalà alla vicentina o al pollastrello in tecia con polenta abbrustolita (piatto d’antan). Dolci: il suo mantecato alla nocciola è obbligatorio. # Consistente è la carta dei vini, che dà molto spazio a quelli del territorio ma che presenta una ricca offerta ad ampio raggio, bollicine comprese, anche d’Oltralpe. Conto sui 50 euro. Presenti alcune camere, semplici ma confortevoli, per prolungare la sosta.