Via Liguria, 1
Rubano (PD)
Massimiliano Alajmo ha compiuto cinquant’anni ma è rimasto il bambino che si divertiva a giocare tra le magie della cucina. E noi siamo felici di divertirci con i suoi piatti in un’esperienza che abbraccia tutti i sensi, con una proposta che arriva dritta al cuore e fa breccia nelle emozioni più profonde (perché qui – davvero – ogni piatto rischia di sbloccare ricordi e sensazioni!). # Benché la complessità del lavoro di ricerca sia enorme, non si percepisce alcuna cerebralità: tutto è ‘annullato’ in piatti diretti ed eleganti, ma allo stesso tempo sensazionali. Come «Suono N’Uovo», a base di tagliatelle affumicate condite con burro nocciola, sedano rapa e Parmigiano Reggiano, con un guscio d’uovo (privato della membrana interna e polverizzato) che viene aggiunto alla pasta: un piatto da gustare con i tappi alle orecchie, che rendono ancora più intima l’esperienza. Al centro del tavolo c’è un gomitolo di lana che – durante la cena – lascia spazio al pane e che poi ritorna, rappresentando la storia di un momento che si dipana ma che si vorrebbe anche non terminasse mai. # Preparatissima è tutta la squadra: dal maître Giandomenico Ruggiero al sommelier Matteo Bernardi, pronto l’uno ad accudire gli ospiti con fare di gran classe, e l’altro ad arricchire l’esperienza con l’abbinamento enoico a grande livello. Tre sono i percorsi degustazione: «Classici»; «Max» e «Raf», a 280 euro l’uno per l’altro, con possibilità di creare menu ‘sartoriali’ da tre a cinque piatti (da 180 a 250 euro).